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Svelare

6 aprile 2011

Psiche illumina Eros e se ne innamora

L'oscuro visitatore, una volta giunto l'amò e cadde in un sonno profondo. A Psiche sembrarono mancare forze e coraggio, ma l'implacabile destino le dette nuove energie: presa la lucerna, afferrato il rasoio, ogni debolezza femminile si trasformò in audacia.

Non appena però la lucerna rischiarò l'intimitò del letto, ecco delinearsi la più mite e la più dolce di tutte le fiere, Cupido in persona, il bellissimo dio che dolcemente dormiva e di fronte al quale lo stesso chiarore del lume guizzò per la gioia, mentre il filo sacrilego del rasoio sembrò vibrare di sgomento.

Psiche fuori di é, pallida e tremante, a tanta vista si lasciò cadere sulle ginocchia e cercò di nascondere la lama nel suo petto, ma il rasoio le scivolò di mano e cadde lontano.

Dapprina esausta, nel contemplare la bellezza del volto divino Psiche si sentì rianimare.

Vide la testa bionda e la lunga e folta chioma stillante ambrosia, il collo bianco come latte e le guance rosate e, sparsi sulla fronte e sulla nuca, i riccioli il cui splendore faceva impallidire perfino il chiarore della lucerna. Sulle spalle del dio alato le umide ali emanavano un incandescente biancore di fiore palpitante e, benché fossero immobili, le loro piume delicate e leggere, come attraversate da un fremito, vibravano irrequiete. Tutto il corpo del giovane era così liscio e lucente che Venere poteva ben vantarsi di essergli madre. Ai piedi del letto giaceva l'arco, la faretra e le frecce, armi benigne del grande dio.

Con appassionata curiosità Psiche non smetteva di toccare e ammirare le armi dello sposo; irresistibilmente estrasse dalla faretra una freccia e col pollice ne provò la punta, ma la sua mano era ancora tremante e si punse, così che alcune gocce di roseo sangue stillarono a fior di pelle.

Fu proprio allora che Psiche, senza rendersene conto, si innamorò di Amore.

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foto - ne abbiamo parlato - admin